17.3.2 Concordanza di tempo con verbi / espressioni idiomatiche che chiedono il congiuntivo

Abbiamo già discusso della concordanza dei tempi in relazione a verbi che presentano gli avvenimenti come immaginati da qualcuno o a verbi come pensare, credere, presumere, sognare etc. Essi chiedono il congiuntivo. Ne esistono però altri che presentano gli avvenimenti come immaginati da qualcuno e che sottolineano inoltre un determinato atteggiamento soggettivo nei confronti degli avvenimenti: questi verbi sono chiedere, volere, aspettare etc. e vogliono ovviamente il congiuntivo.

Confronta:

Lei pensava che lui gli aveva rubato la macchina (indicativo: errato).
Lei pensava che lui gli avesse rubato la macchina (congiuntivo: esatto)

 

Un esempio dall'italiano
il punto di riferimento è il presente  
prima: Io temo che sia venuto. .
allo stesso tempo : Io temo che lo faccia. *
dopo: Io temo che lo farà. *
il punto di riferimento è il passato  
prima: Io temevo che fosse venuto.
 
allo stesso tempo: Io temevo che venisse.*
      
dopo: Io temevo che sarebbe venuto.*

* Il congiuntivo ha meno tempi e pertanto non è possibile distinguere tra eventi contemporanei e posteriori. In questi due casi si usa il presente congiuntivo (venga) o l'imperfetto presente (venisse).

In francese sorge un altro problema.Come abbiamo già detto, l'imperfetto congiuntivo non si usa più nel francese di oggigiorno, cosa che accade anche con il plus-que-parfait (esso si forma infatti a partire dall'imperfetto). Questo significa che il sistema italiano che viene mostrato nella tavola non è realizzabile nel francese attualmente parlato, ma solo nella lingua letteraria. Nei capitoli seguenti presenteremo ambedue i modelli.







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